L’Europa sta tracciando la strada verso un sistema economico-finanziario sempre più sostenibile, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Questo percorso mira a rendere le imprese più consapevoli e responsabili del proprio impatto sul pianeta. In questo contesto si colloca l’approvazione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), pubblicata il 16 dicembre 2022 sulla Gazzetta Ufficiale UE.
La CSRD modifica la Direttiva 2013/34/UE e introduce obblighi più stringenti in materia di rendicontazione di sostenibilità per le imprese di grandi dimensioni e le PMI quotate. Gli Stati membri dovranno recepire la direttiva entro 18 mesi dalla sua pubblicazione, mentre le aziende dovranno adottare le nuove norme entro il 2026.
In Italia il Decreto Legislativo del 6 settembre 2024, n. 125, attua la direttiva (UE) 2022/2464 sulla CSRD, introducendo l’obbligo di redigere la rendicontazione di sostenibilità, sia individuale che consolidata, per le società strutturate secondo specifici modelli societari, includendo grandi imprese, piccole e medie imprese quotate (ad eccezione delle micro-imprese).
Obiettivi della CSRD
Il principale obiettivo della CSRD è migliorare la qualità e l’attendibilità dell’informativa di sostenibilità. In particolare, la direttiva punta a:
- Equiparare l’importanza delle performance ambientali, sociali e di governance (ESG) ai risultati finanziari tradizionali, riconoscendo la loro connessione naturale.
- Rafforzare la trasparenza delle informazioni sulla sostenibilità, introducendo il concetto di “doppia materialità”, che analizza sia l’impatto delle questioni di sostenibilità sull’impresa che gli effetti dell’azienda sul contesto in cui opera.
- Garantire che tutte le imprese soggette alla direttiva forniscano un livello minimo di informazioni obbligatorie e comparabili, con standard più dettagliati e specifici per settore.
- Promuovere una rendicontazione ESG più approfondita, che supporti le decisioni di asset allocation e attragga investimenti responsabili.
Le principali novità della CSRD
- Ambito di applicazione ampliato
Rispetto alla precedente Non-Financial Reporting Directive (NFRD), la CSRD estende l’obbligo di rendicontazione a un numero maggiore di imprese, incluse grandi aziende non quotate, PMI quotate (escluse le micro-imprese), e società con sede in Paesi extra-UE che soddisfano determinati requisiti di ricavi e dimensioni. - Informazioni più dettagliate e standardizzate
La CSRD introduce requisiti più rigorosi per la rendicontazione delle performance ESG, in linea con gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). Le aziende dovranno fornire informazioni più granulari e comparabili per rendere i dati utili e significativi per gli stakeholder. - Doppia materialità
Le aziende dovranno rendicontare sia come le questioni ESG influenzano la loro attività economica, sia come le loro operazioni impattano l’ambiente e la società. - Assicurazione della qualità
La CSRD richiede che le informazioni di sostenibilità e la conformità della rendicontazione siano verificate da revisori esterni, garantendo così una maggiore affidabilità e trasparenza. - Digitalizzazione
La direttiva incoraggia l’uso di formati digitali standardizzati, facilitando l’analisi e la comparabilità dei dati ESG.
Impatto della CSRD sulle modalità di rendicontazione in azienda
L’adozione della CSRD cambierà profondamente le modalità con cui le aziende riportano le loro attività:
- Integrazione della sostenibilità nella strategia aziendale: le aziende saranno chiamate a integrare la sostenibilità nei propri processi strategici e a monitorare costantemente il raggiungimento di obiettivi misurabili.
- Riforma dei sistemi informativi: sarà necessario adeguare i sistemi aziendali per raccogliere e analizzare i dati ESG in modo strutturato e completo.
- Governance aziendale: la rendicontazione di sostenibilità richiederà il coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali, con l’obbligo di disclosure sul ruolo e le competenze degli organi di amministrazione in relazione alle questioni di sostenibilità.
- Maggiori costi e risorse: l’implementazione della CSRD comporterà inevitabilmente costi aggiuntivi per le imprese, sia in termini di consulenza che di risorse interne.
- Opportunità di innovazione: la CSRD rappresenta un’occasione per le aziende di innovare il proprio modello di business, sviluppando prodotti e servizi più sostenibili.
Il supporto di Pietrostefani Corporate Advisors
La CSRD segna una nuova era per la rendicontazione di sostenibilità, spingendo le aziende a diventare più trasparenti, responsabili e sostenibili. Le imprese che sapranno cogliere le opportunità offerte da questa direttiva potranno rafforzare la propria reputazione, attrarre investitori e migliorare la propria performance a lungo termine.
Pietrostefani Corporate Advisors supporta le aziende nell’affrontare i cambiamenti richiesti dalla CSRD attraverso una consulenza mirata che include l’analisi del contesto interno ed esterno, la riprogettazione della governance aziendale, la definizione di policy ESG, e la creazione di metriche e flussi di rendicontazione sostenibili. L’approccio su misura permette di garantire una transizione fluida e conforme, massimizzando le opportunità offerte dalla sostenibilità per la crescita aziendale.
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