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Fiscalità e patrimonio intellettuale: strumenti e agevolazioni - Pietrostefani Corporate Advisors

Fiscalità e patrimonio intellettuale: strumenti e agevolazioni

Il patrimonio intellettuale (PI) di un’azienda comprende le risorse immateriali e intangibili che apportano valore e possono essere suddivise in tre categorie principali: capitale umano, strutturale e relazionale. 

La corretta gestione fiscale del patrimonio intellettuale è fondamentale per qualsiasi azienda che voglia massimizzare il valore delle proprie risorse intangibili. Un’adeguata strategia fiscale permette non solo di ottimizzare il carico fiscale complessivo, ma anche di beneficiare delle agevolazioni previste dalle normative vigenti, come deduzioni fiscali, crediti d’imposta e aliquote agevolate. Questo non solo incrementa la competitività dell’azienda, ma attrae anche potenziali investitori, rassicurati da una gestione trasparente e ottimizzata dei beni immateriali. Inoltre, un’attenta pianificazione fiscale consente di ridurre il rischio di contenziosi legali e fiscali, garantendo una gestione più serena e stabile delle proprietà intellettuali. 

In definitiva, la corretta gestione fiscale del patrimonio intellettuale è un elemento chiave per sostenere la crescita e l’innovazione aziendale, permettendo di valorizzare al meglio gli asset intangibili.

Pietrostefani Corporate Advisors offre un approccio tailor-made per affiancare le aziende nella gestione del loro patrimonio intellettuale, garantendo una strategia su misura che risponde alle specifiche esigenze di ogni realtà d’impresa.

Gestione fiscale del patrimonio intellettuale

Un approccio attento e continuamente aggiornato sugli strumenti fiscali a disposizione delle aziende per la gestione e la massimizzazione del patrimonio intellettuale, consente di strutturare una strategia fiscale vantaggiosa e in grado di cogliere le opportunità offerte in termini di obblighi, sgravi e agevolazioni.

I profili fiscali della gestione del patrimonio intellettuale (PI) in Italia sono complessi e dipendono dal tipo di asset di PI, dalle operazioni specifiche e dal regime fiscale dell’azienda. La situazione fiscale di ogni azienda può quindi variare in maniera significativa, tuttavia è possibile individuare alcune indicazioni generali per inquadrare l’attività fiscale che ruota intorno alla gestione del patrimonio intellettuale. 

1. Riconoscimento del valore: Il patrimonio intellettuale è generalmente considerato un bene immateriale e il suo valore ai fini fiscali può essere riconosciuto in diverse modalità, tra cui:

  • Capitalizzazione: Il valore del PI può essere iscritto nel bilancio dell’azienda come attività immateriale.
  • Deduzioni: Alcune spese relative allo sviluppo e al mantenimento del PI possono essere deducibili dal reddito imponibile.
  • Incremento del valore di beni esistenti: Il valore del PI può essere utilizzato per aumentare il valore di beni esistenti, come immobili o macchinari.

2. Tassazione delle transazioni: Le transazioni relative al PI, come la cessione, la licenza o il conferimento, possono generare eventi fiscali imponibili, con aliquote d’imposta che variano a seconda della tipologia di transazione e del regime fiscale applicabile.

3. Regimi fiscali speciali (vedi servizi per il Patent Box): Esistono regimi fiscali speciali che possono essere applicati a determinate categorie di PI, come i brevetti e i marchi. Questi regimi possono prevedere agevolazioni fiscali, come la riduzione delle aliquote d’imposta o la possibilità di detrarre specifiche spese.

4. Obblighi di monitoraggio e documentazione: Le aziende sono tenute a rispettare una serie di obblighi di monitoraggio e documentazione, al fine di dimostrare il valore e la titolarità dei propri asset di PI.

Oltre ai principi generali sopra menzionati, è essenziale considerare alcune specifiche normative fiscali relative al patrimonio intellettuale in Italia:

Riforma fiscale del 2015: ha introdotto novità significative nella tassazione del patrimonio intellettuale, come la possibilità di dedurre il 50% delle spese per ricerca e sviluppo e l’applicazione di un’aliquota d’imposta agevolata del 25% sui redditi derivanti dalla cessione di brevetti e marchi.

Decreto Crescita 2019: ha introdotto ulteriori misure di supporto per le imprese che investono in innovazione, includendo un credito d’imposta per l’acquisto di nuovi beni strumentali e il potenziamento dei benefici per la ricerca e sviluppo.

Legge di Bilancio 2020: ha prorogato e ampliato alcune delle misure introdotte dalla riforma del 2015 e dal Decreto Crescita 2019, confermando l’impegno del governo italiano nel sostenere l’innovazione e la crescita delle imprese.

Tutti i questi interventi configurano l’attuale regime del Patent Box.

I vantaggi del Patent Box

Il Patent Box è un regime fiscale agevolato introdotto in Italia con la Legge di Stabilità 2015 (Legge n. 190/2014) e successivamente modificato con il Decreto Crescita 2019 (Decreto-legge n. 32/2019) e con la Legge di Bilancio 2020 (Legge n. 160/2019) e rappresenta un importante strumento per incentivare le imprese a investire in ricerca e sviluppo e a valorizzare il proprio patrimonio intellettuale.

Il regime permette alle imprese di beneficiare di una riduzione dell’imponibile fiscale sui redditi derivanti dallo sfruttamento di determinati beni immateriali, come brevetti, marchi, design e modelli, software protetti da copyright, segreti commerciali. 

Per poter accedere al Patent Box, le imprese devono rispettare alcuni requisiti, tra cui:

  • Essere titolari dei beni immateriali agevolabili.
  • Svolgere attività di ricerca e sviluppo per il mantenimento, il potenziamento, la tutela e l’accrescimento del valore dei beni immateriali agevolabili.
  • Mantenere un’adeguata documentazione che supporti il collegamento tra i redditi dichiarati e i beni immateriali agevolabili.

Il beneficio fiscale previsto dal Patent Box consiste in una maggiorazione del 110% delle spese per ricerca e sviluppo sostenute dall’impresa in relazione ai beni immateriali agevolabili.

Questa maggiorazione consente di aumentare il costo deducibile ai fini IRES e IRAP, determinando una riduzione dell’imponibile fiscale e, di conseguenza, un’aliquota d’imposta effettiva sui redditi derivanti dai beni immateriali agevolabili che varia a seconda del regime fiscale a cui l’impresa è soggetta.

La normativa sul Patent Box è complessa e richiede una attenta valutazione da parte di professionisti fiscali per poter determinare se un’impresa può beneficiare del regime e, in caso affermativo, per definire la corretta applicazione delle relative disposizioni.

Il Ruolo di Pietrostefani Corporate Advisors

La gestione del patrimonio intellettuale e dei suoi aspetti fiscali è un compito complesso che richiede competenze legali e tecniche specialistiche. Pietrostefani Corporate Advisors offre un servizio tailor-made per supportare le aziende con strategie personalizzate, garantendo che il loro PI sia protetto e valorizzato al massimo.

Il patrimonio intellettuale è un asset cruciale che può determinare il successo a lungo termine di un’azienda. Con le giuste strategie e un supporto professionale adeguato, le aziende possono proteggere i loro beni intangibili, ottenere un vantaggio competitivo e attrarre investitori, usufruendo al contempo dei vantaggi fiscali. 

Contatta Pietrostefani Corporate Advisors per scoprire come possiamo aiutarti a gestire e valorizzare il patrimonio intellettuale, massimizzando i vantaggi che l’impresa può trarne.

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