Il Whistleblowing è uno strumento fondamentale di compliance aziendale, un sistema che permette ad un soggetto di segnalare, in modo anonimo, illeciti, violazioni, irregolarità che si consumano all’interno del proprio ambito lavorativo.
Le disposizioni a tutela di chi si avvale dello strumento del Whistleblowing sono relativamente recenti nel nostro ordinamento.
Nel settore pubblico sono state introdotte per la prima volta nel 2012, mentre nel settore privato la legge arriva nel 2017, ma presenta delle rigidità di applicazione che richiedono all’azienda la precedente adozione di un Modello Organizzativo per la prevenzione dei reati come previsto nel D. Lgs 231/2001.
Un vincolo che nel corso degli anni ha precluso la possibilità di intraprendere le procedure di segnalazioni di illeciti e impedito a molte aziende di risolvere i problemi internamente e tempestivamente.
È proprio questa la ratio con cui interviene la nuova normativa UE, che ha lo scopo di incentivare le segnalazioni e al tempo stesso tutelare chi si avvale del Whistleblowing, permettendo di procedere alla risoluzione del problema.
La Legge 4 Agosto 2022 n.127 rende attuativa la Direttiva UE 2019/1937, che ha lo scopo di armonizzare ed estendere la normativa vigente in materia di tutela degli autori delle segnalazioni di illeciti e irregolarità, con il principale obiettivo di aumentare le tutele e i diritti dei segnalanti, per garantire un maggiore livello di protezione ai whistleblower.
Le aziende sono obbligate a conformarsi alla normativa entro il 10 dicembre 2022.
Le principali novità della nuova normativa sul Whistleblowing
Allargamento della platea dei soggetti che possono esercitarlo
Nella definizione di Whistleblower vengono introdotti anche soggetti al di fuori del tradizionale rapporto di lavoro, come, ad esempio, consulenti, ex dipendenti, candidati a posizioni lavorative, membri dei consigli direttivi, etc. Sono irrilevanti le motivazioni che hanno spinto i segnalanti a segnalare. Inoltre gli stessi possono denunciare gli illeciti direttamente nel luogo di lavoro, o alle Autorità competenti.
Tutele per il rispetto del Whistleblowing
Divieto di ogni tipo di ritorsione e la previsione di sanzioni per coloro che ostacolano il diritto a segnalare, o attuano ritorsioni, o non rispettano l’obbligo di mantenere la confidenzialità, o attuano discriminazioni.
Riconoscimento della protezione comunitaria
La protezione si applica solo alle segnalazioni di illeciti relativi al diritto dell’UE come, ad esempio, frode fiscale, riciclaggio di denaro o reati in materia di appalti pubblici, sicurezza dei prodotti, sicurezza stradale, protezione dell’ambiente, protezione della salute pubblica, tutela dei consumatori e tutela dei dati e sicurezza informatica.
Obbligo del canale informatico per le segnalazioni
La direttiva UE estende l’obbligo di avere un canale informatico a disposizione del Whistleblower a tutte le aziende con più di 50 dipendenti nel settore privato, e agli stati, alle amministrazioni regionali e agli enti locali con oltre 10mila abitanti nel settore pubblico.
Su quest’ultimo punto grava quindi l’obbligo formale previsto dalla Direttiva UE.
Per ulteriori informazioni sulle procedure per conformarsi alla nuova normativa, contatta il nostro servizio di compliance.