Il Dlgs sulle successioni e donazioni recentemente approvato dal Governo nell’ambito della Legge Delega per la Riforma Fiscale, introduce dal 2025 significative agevolazioni fiscali per i trasferimenti d’azienda all’interno della famiglia, con l’obiettivo di facilitare il passaggio generazionale nelle imprese.
Queste nuove norme rappresentano un passo avanti nella protezione del patrimonio familiare e nella continuità aziendale, riducendo il carico fiscale in situazioni delicate come il passaggio delle quote societarie.
Agevolazioni per i trasferimenti d’azienda in ambito familiare
Le nuove disposizioni stabiliscono che, nel caso in cui il de cuius (la persona deceduta) trasferisca quote sociali o azioni di una società di capitali o di una cooperativa ai propri discendenti o al coniuge, non saranno dovute imposte sul trasferimento, a condizione che il trasferimento comporti il controllo della società. Questa agevolazione si applica anche se il controllo era già in capo all’erede prima del trasferimento.
Il controllo della società è una conditio sine qua non e implica il potere di determinare la politica economica e gestionale della società, secondo quanto previsto dal Codice Civile. Il decreto specifica che questa agevolazione fiscale è vincolata al mantenimento del controllo da parte degli eredi per un periodo di almeno cinque anni dalla data del trasferimento. Se il controllo viene perso entro questo periodo, le imposte che erano state esentate diventano nuovamente esigibili, con l’applicazione delle relative sanzioni e interessi.
Inclusione del convivente di fatto
Un’importante novità introdotta dalla giurisprudenza e confermata nel decreto riguarda l’inclusione del convivente di fatto tra i beneficiari di queste agevolazioni. La Corte Costituzionale ha infatti stabilito, in una recente sentenza, che il convivente di fatto deve essere equiparato ai familiari ai fini del riconoscimento delle agevolazioni fiscali nei trasferimenti d’azienda. Questo rappresenta un riconoscimento significativo del ruolo del convivente di fatto nella vita familiare e aziendale, estendendo i benefici che in precedenza erano riservati solo ai coniugi e ai discendenti diretti.
Applicazione internazionale delle agevolazioni
Le agevolazioni non si limitano alle società italiane. Il decreto estende l’esenzione fiscale anche ai trasferimenti di quote e azioni di società che risiedono in Paesi dell’Unione Europea, dello Spazio Economico Europeo (SEE), e in Stati che garantiscono uno scambio di informazioni adeguato. Questo significa che le famiglie che possiedono partecipazioni in società estere, ma all’interno di queste giurisdizioni, possono beneficiare delle stesse esenzioni fiscali previste per le società italiane, promuovendo così l’internazionalizzazione delle imprese familiari senza penalizzazioni fiscali.
Implicazioni pratiche
Per le famiglie di imprenditori, queste agevolazioni offrono un’opportunità preziosa per pianificare il passaggio generazionale senza l’aggravio delle imposte, che spesso rappresentano un ostacolo significativo alla continuità aziendale. Tuttavia, è fondamentale rispettare i requisiti di legge, come il mantenimento del controllo per almeno cinque anni, per evitare sanzioni future.
Inoltre, l’inclusione del convivente di fatto e l’estensione delle agevolazioni alle società estere dimostrano un’apertura normativa che riflette le esigenze delle famiglie moderne e delle loro attività economiche.
In questo contesto, una consulenza esperta diventa indispensabile per navigare le nuove normative, garantendo che le operazioni di trasferimento d’azienda siano condotte in modo efficiente e in conformità con la legge.
Affidarsi a professionisti esperti in materia fiscale e successoria, come Pietrostefani Corporate Advisors, può fare la differenza nel preservare il patrimonio familiare e assicurare la continuità dell’impresa di generazione in generazione.
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