Il Patto di Famiglia, regolato dall’articolo 768-bis del Codice Civile, è uno strumento contrattuale che consente all’imprenditore o al titolare di quote societarie di trasferire parte o la totalità dell’azienda, delle partecipazioni o delle quote di impresa a uno o più discendenti. Il suo scopo principale è agevolare la continuità aziendale e tutelare il patrimonio familiare. Questo contratto permette di anticipare la successione imprenditoriale, garantendo il passaggio generazionale all’interno dell’azienda e prevenendo futuri conflitti ereditari. La possibilità di stipulare un patto di famiglia costituisce un’eccezione al divieto di patti successori, consentendo agli accordi di produrre effetti prima dell’apertura della successione.
Caratteristiche del Patto di Famiglia
Destinatario: Il trasferimento deve avvenire a favore di un discendente o del coniuge del disponente.
Forma: La stipula richiede un atto pubblico e la presenza del notaio è requisito obbligatorio, con un’apposita guida del Notariato disponibile.
Partecipanti: Al patto devono partecipare il disponente, il coniuge e tutti i legittimari, come se si aprisse la successione. Ciò implica che l’accordo può essere formato solo se esiste un consenso tra il disponente e tutti i legittimari.
Efficacia immediata: A differenza del testamento, il patto di famiglia produce effetti immediati. Può prevedere un trasferimento parziale dell’azienda o delle partecipazioni societarie per consentire un passaggio graduale della proprietà.
Impugnazione: Il patto di famiglia può essere impugnato entro un anno dalla sua redazione per vizi del consenso (errore, violenza, dolo).
Successione: Alla morte del disponente si apre la successione e il coniuge e gli altri legittimari che non hanno partecipato al patto possono richiedere ai beneficiari il pagamento di una somma, anche in natura. L’omissione può costituire motivo di impugnazione del patto di famiglia. Le aziende o le partecipazioni societarie oggetto del patto non possono essere incluse nell’attivo ereditario.
Le modifiche in vigore dal 1° gennaio 2024
Recenti novità sul Patto di Famiglia sono introdotte dal Decreto Delegato 176/2023, entrato in vigore il 1° gennaio 2024, applicabile ai Patti di Famiglia stipulati da tale data. Tale decreto ha reso lo strumento ancora più flessibile e vantaggioso per le imprese familiari italiane.
Tra le innovazioni, il decreto ha chiarito alcuni aspetti relativi alla valutazione dei beni trasferiti nel Patto di Famiglia, consentendo la modifica del patto mediante un nuovo atto notarile e prevedendo la possibilità di scioglimento con un accordo tra le parti.
Altre novità includono la possibilità di stipulare il Patto di Famiglia con il coniuge e i familiari del coniuge, non limitandolo ai soli familiari in linea diretta. Inoltre, l’obbligo di pubblicazione del Patto di Famiglia nei registri immobiliari è stato eliminato.
Regime fiscale: le novità degli ultimi anni
Negli ultimi anni, il panorama fiscale ha subito significative modifiche, specialmente per quanto riguarda i passaggi generazionali delle aziende, con l’obiettivo di rafforzare le tutele e rendere più snelle le incombenze fiscali. Sono stati diversi gli strumenti utilizzati per intervenire.
La Circolare dell’Agenzia delle Entrate del 1° marzo 2024 ha chiarito il concetto di “prevalenza sostanziale” dell’impresa o delle partecipazioni nel Patto di Famiglia, un requisito per accedere alle agevolazioni fiscali.
Il nuovo regime di prevalenza sostanziale richiede che l’impresa o le partecipazioni costituiscano una quota predominante del patrimonio del disponente. Per godere dei vantaggi fiscali, i discendenti o il coniuge devono acquisire almeno il 51% delle partecipazioni societarie o aumentare la propria quota oltre il 51%. Inoltre, sia le aziende sia le partecipazioni devono essere mantenute per almeno 5 anni dopo il trasferimento per ottenere i benefici fiscali.
La Legge Delega per la Riforma Fiscale del 2023 ha introdotto ulteriori benefici, esentando gli eventuali trasferimenti di imprese o di rami d’azienda dall’imposta di successione. Inoltre, la norma consente al disponente di versare il tributo in modo volontario e anticipato al momento del conferimento dei beni, permettendo una più certa programmazione fiscale.
Con il Decreto Delegato 176/2023, le agevolazioni fiscali del Patto di Famiglia sono state estese a un più ampio ventaglio di beni, compresi immobili e strumenti finanziari.
Queste modifiche intendono incentivare i passaggi generazionali e garantire una maggiore sicurezza fiscale ai contribuenti.
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