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Strutturare il funding post-acquisizione: come costruire una base finanziaria solida e sostenibile

Quando un’operazione straordinaria di acquisizione giunge al closing, il lavoro non finisce, anzi: inizia una fase altrettanto cruciale per il successo del progetto e l’attenzione si sposta sul finanziamento ottimale dell’azienda combinata. Dopo l’integrazione strategica e operativa, è fondamentale definire una struttura finanziaria che sia solida, flessibile e orientata alla crescita.

Una capital structure ben costruita consente di garantire la liquidità necessaria per consolidare il nuovo assetto aziendale, sostenere gli investimenti futuri e mantenere la conformità con i covenant bancari. 

In questo articolo analizziamo le best practice di Corporate Finance nella fase post-acquisizione e il contributo strategico di Pietrostefani Corporate Advisors a supporto delle imprese.

1. Ridefinire la struttura del capitale

Dopo l’acquisizione, uno dei primi passaggi è rivedere il mix tra equity e debito alla luce del nuovo perimetro aziendale. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra costo del capitale e flessibilità operativa. Una valutazione aggiornata del WACC (Weighted Average Cost of Capital) consente di misurare il costo medio del capitale dell’intera azienda post-M&A, valutando le opportunità e la migliore scelta tra debito (meno costoso ma vincolante) ed equity (più caro ma più flessibile). In parallelo, è utile procedere ragionando su un possibile rifinanziamento con scadenze e condizioni coerenti con il nuovo piano industriale.

In questa fase, sviluppiamo simulazioni sul WACC e gestiamo il dialogo con gli istituti bancari per costruire un piano di rifinanziamento su misura, contenendo il costo del debito e tutelando la flessibilità aziendale.

2. Definire covenant e garanzie in modo sostenibile

Un altro aspetto chiave è stabilire i giusti covenant bancari, ovvero quegli indicatori che regolano il rapporto con i finanziatori. È essenziale che siano realistici e calibrati sugli obiettivi di flusso di cassa. Anche le garanzie devono essere strutturate con attenzione: impegnare asset o introdurre clausole in modo eccessivo può limitare la capacità dell’azienda di investire e reagire ai cambiamenti del mercato.

In questa fase, il team di Pietrostefani contribuisce a definire covenant sostenibili, che proteggano il finanziatore senza compromettere l’operatività aziendale, trovando il giusto equilibrio tra sicurezza e libertà di manovra.

3. Pianificare con attenzione il servizio del debito

Una struttura di finanziamento solida deve poggiare su un’attenta pianificazione del debt service. È fondamentale predisporre un piano finanziario pluriennale, basato su scenari realistici (base, ottimistico e pessimistico), per garantire che i flussi di cassa siano in grado di sostenere i rimborsi del debito e gli investimenti. È inoltre utile definire regole interne per l’allocazione degli eccessi di cassa, bilanciando tra rimborso anticipato del debito e reinvestimento strategico.

Perchè la pianificazione sia in grado di coprire tutti questi aspetti, siamo di supporto nella costruzione di modelli finanziari dinamici e personalizzati, che permettono al management di anticipare e programmare senza tensioni di liquidità.

4. Ottimizzare il carico fiscale del finanziamento

La struttura del debito può offrire vantaggi fiscali importanti, se gestita in modo strategico. La deducibilità degli interessi passivi può migliorare sensibilmente la liquidità netta disponibile. È inoltre fondamentale valutare incentivi e crediti d’imposta attivabili nella nuova fase post-M&A, come ad esempio quelli legati al Piano Transizione 5.0 o alla ricerca e sviluppo.

Il team di Pietrostefani analizza il nuovo profilo fiscale dell’azienda e identifica le leve per migliorare il cash flow attraverso una pianificazione fiscale efficiente.

5. Monitoraggio costante e reporting trasparente

Una buona struttura finanziaria richiede anche un monitoraggio continuo e una rendicontazione trasparente verso banche e stakeholder. La creazione di una dashboard con indicatori chiave (come PFN/EBITDA, DSCR, ROI) consente un controllo puntuale delle performance finanziarie. I report periodici per istituti finanziatori o investitori devono essere precisi, tempestivi e utili per evidenziare eventuali scostamenti rispetto al business plan.

Pietrostefani supporta la funzione CFO nel dialogo con il sistema bancario, rafforzando la fiducia e la continuità del supporto finanziario.

Strutturare il funding post‑M&A richiede competenze multidisciplinari: financial modeling, negoziazione bancaria, ottimizzazione fiscale e governance del reporting. Pietrostefani Corporate Advisors supporta le aziende in ogni fase, dalla definizione della capital structure alla gestione operativa del debito, per trasformare l’operazione straordinaria in un volano di crescita sostenibile. 

Contattaci per progettare insieme la struttura di finanziamento più efficace per il tuo progetto di acquisizione.

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