“Studio Pietrostefani – Dottori Commercialisti” diventa Pietrostefani – Corporate Advisors.
Una trasformazione nella forma e nella sostanza, per esprimere un nuovo modo di rappresentare la professione, forti di oltre 20 anni “passati sulla breccia” al fianco delle aziende clienti.
A colloquio con Fernando e Paolo Pietrostefani, padre e figlio nella vita, soci nel lavoro con Pietrostefani – Corporate Advisors.
Scopriamo il loro punto di vista sull’evoluzione della loro attività e sulle prospettive future.
Fernando, ci racconti come è nato Pietrostefani – Corporate Advisors e cosa l’ha portato dove è ora.
F.P.: Siamo nati dal mondo industriale e finanziario, con esperienze in ambito internazionale, poi ho preso l’iniziativa di mettere a disposizione dei clienti le competenze maturate dopo oltre 20 anni in entrambi questi mondi.
Come vede la vostra evoluzione nel futuro?
F.P.: Nel nostro futuro vedo alleanze professionali strategiche per offrire servizi sempre più completi ai nostri clienti. La sfida è importante e si vince rispondendo alle esigenze sempre più complesse delle aziende, soprattutto intorno alle tante tematiche che appartengono al futuro. Saranno le nuove generazioni che dovranno pensare alla sostenibilità, alla digitalizzazione, all’internazionalizzazione: iniziative a cui, già 10 o 20 anni fa, non pensavamo ancora. È chiaro che la consulenza sarà sempre meno tradizionale e sempre più legata al piano strategico aziendale.
Cosa hanno le generazioni più mature che le nuove generazioni non hanno?
F.P.: Abbiamo l’esperienza, e la capacità di ragionare che ne consegue. Ma dobbiamo smettere di affidarci solo all’esperienza ed utilizzare la capacità di ragionamento per valutare le nuove idee e concedere alle nuove generazioni la possibilità di fare degli sbagli.
È importante che le generazioni più mature diano occasione alle nuove di conquistare i loro spazi. Le possibilità di andare avanti ci sono, occorre investire su formazione e aggiornamento continuo, con la voglia e la cattiveria di affrontare i cambiamenti.
E cosa hanno le nuove generazioni che le più mature non hanno?
F.P.: Quello che vedo è la grande voglia di capire e apprendere, un merito rispetto alla nostra generazione che è troppo ermetica.
Le nuove generazioni hanno una preparazione più specifica, la nostra era più generalista. Le nuove generazioni hanno una dimestichezza con le nuove tecnologie che noi non abbiamo.
A loro auguro e consiglio di affrontare le sfide attuali utilizzando al meglio tutti gli strumenti a loro disposizione, avendo un po’ di occhi e orecchie sul passato ma guardando principalmente avanti.
Quali sono le caratteristiche vincenti di un consulente aziendale?
F.P.: La cosa importante nella nostra professione è saper analizzare le situazioni con calma, profondità e non fermarsi alle analisi superficiali. Adattare l’approccio alla reale esigenza del cliente ci consente di affrontare tutte le tematiche ed avere la visione di insieme, che è fondamentale. Per questo non ci limitiamo al discorso amministrativo, fiscale o contabile, ma analizziamo l’azienda nel suo complesso.
Alla base di tutto ci deve essere una tranquillità personale che ti permette di ragionare. Con l’esperienza questa capacità si acquisisce, ma bisogna capacitarsi del fatto che la salita continua sempre e che “gli esami non finiscono mai” come diceva De Filippo, 50 anni fa.
Esami che non finiscono mai e nuove sfide da accettare con entusiasmo, come quella di rivoluzionare immagine e comunicazione di Pietrostefani Corporate Advisors con un rebranding importante.
Paolo, perché un rebranding proprio adesso?
P.P.: Perché, come ha spiegato mio padre, vogliamo rappresentare una professione, quella del commercialista, che sta cambiando molto e si sta evolvendo sugli aspetti consulenziali piuttosto che tecnici. La nostra nuova identità rispecchia questo passaggio e comunicarlo diventa fondamentale, perché quello che dichiariamo de visu al nostro cliente deve essere rispecchiato dalla nostra nuova immagine online.
Il vostro nuovo sito prende ispirazione dal mondo del nuoto e dell’agonismo: da dove arriva e cosa significa per voi questo sport?
P.P.: Il nuoto ha ispirato la nostra nuova immagine perché non tutti sanno galleggiare e accettare la sfida di muoversi attraverso elementi nuovi e mutevoli, come l’acqua. Quando ci sono problematiche e tematiche aziendali importanti è lì che si capisce il valore del professionista, che è in grado di immergersi nelle sfide, tra le novità e i cambiamenti.
Chi vive questo lavoro deve essere consapevole del fatto che bisogna essere in grado di gestire tanto – carico, aspettative, compiti, conoscenze – e di dare tanto, come nello sport.
Cosa significa il nuovo logo?
P.P.: Il nuovo logo è importante innanzitutto perché abbiamo tolto la parola “commercialisti” e introdotto il concetto di “Corporate Advisors” che ci consente di ampliare enormemente le possibilità e le potenzialità dei nostri servizi.
Il disegno del logo, con la luna crescente e il cerchio, sta a significare che nel tempo cresciamo con le aziende e le aziende crescono con noi, racchiudendo il tutto nell’offerta di un servizio a 360° per l’impresa. Aggiungo che la crescita per noi è anche interna, con tante persone e professionisti che ruotano intorno alla nostra struttura.
Parliamo della vostra figura di Corporate Advisors, che unisce il commercialista al consulente, cosa vuol dire e quali sono le sue caratteristiche?
P.P.: Siamo Corporate Advisors perché ci occupiamo di tematiche più complesse di quelle che riguardano la mera attività di contabilità. Mettiamo a disposizione dei nostri clienti competenze e professionalità, ma soprattutto tranquillità. È importante andare “oltre il numero” e comprendere da dove esso derivi e quali sono le assunzioni alla base. Questa è la differenza tra un consulente e un commercialista. Siamo in grado di dare supporto e soluzioni al di là dei numeri, e consentiamo all’imprenditore di prendere decisioni ed effettuare valutazioni in una situazione di comfort e tranquillità.
In una situazione congiunturale come quella attuale, il professionista deve fornire un supporto quasi “psicologico” alle aziende, in quanto le problematiche connesse al business aumentano sempre più e sono estremamente interconnesse fra loro.
La nostra figura nel 2022 deve avere due caratteristiche fondamentali: essere tecnicamente ineccepibile e più forte rispetto alla concorrenza, ma anche essere ricca di relazioni e abile nel costruirle. È anche importante avere accanto a sé una struttura di supporto e delle partnership che consentano di concentrarsi sui lavori ad alto valore aggiunto.
Su Pescara siete presenti non solo come Pietrostefani, ma anche con il networking di Forum Finanza, cosa significa per voi questo progetto?
P.P.: Il Forum Finanza nasce per confrontarsi ogni anno su temi importanti e su cui stimoliamo il confronto fra le aziende con i diversi ed autorevoli punti di vista degli speaker che invitiamo: cediamo il palco a persone che hanno un autorevole competenza su determinate tematiche e possono apportare valore aggiunto e conoscenze nuove alla nostra realtà. Forum Finanza vuole guardare fuori, alle aziende che presentano esempi virtuosi e best practice concrete da cui prendere spunto e su cuoi confrontarsi.
Non voglio anticipare nulla sull’edizione di quest’anno, ma presto ne sentirete parlare!