Il sistema fiscale internazionale sta vivendo una profonda trasformazione, mossa dall’adattamento alle dinamiche economiche globali, dalla digitalizzazione e dalla necessità di contrastare la concorrenza fiscale tra gli Stati garantendo una giusta ed equa tassazione.
Questo cambiamento trova espressione nella riforma su “due Pilastri” o Pillars elaborata dall’OCSE sotto l’egida del G20, che mira a strutturare una nuova era di cooperazione fiscale globale.
Pillar 1: Riallocazione degli Extra-Profitti
Il Pillar 1 propone la riallocazione degli extra-profitti delle imprese multinazionali più grandi e profittevoli verso le giurisdizioni dei mercati in cui operano ,con una sensibilità particolare per il settore digitale. Questo pilastro si attua attraverso la Convenzione Multilaterale, in fase di finalizzazione da parte dell’Inclusive Framework dell’OCSE. Una parte significativa del Pillar 1 è dedicata a semplificare le regole di transfer pricing legate alle attività di marketing e distribuzione.
Pillar 2: Tassazione Minima Globale
Il Pillar 2, in uno stadio più avanzato di attuazione, mira a garantire equa concorrenza tra le grandi imprese multinazionali attraverso l’introduzione di regole coordinate che assicurano una tassazione minima del 15% in tutte le giurisdizioni operative (regole GloBE). La direttiva dell’Unione Europea n. 2022/2523, in vigore dal 1° gennaio 2024 anche in Italia, implementa questo pilastro, promuovendo un cambiamento significativo nella fiscalità delle multinazionali.
Gli strumenti adottati nella Riforma Fiscale Italiana
Global Minimum Tax
La Global Minimum Tax rappresenta l’aspetto tangibile del secondo pilastro della riforma fiscale su scala mondiale. L’Italia, aderendo a questa iniziativa, sta introducendo misure chiave per adeguarsi alla riforma. Dal 2024, le aziende localizzate in Italia, appartenenti a gruppi multinazionali o nazionali, saranno soggette a una tassazione minima del 15%. Questa tassazione si estende anche ai gruppi nazionali con un fatturato globale superiore a 750 milioni di euro. Si tratta di un importante passo avanti per garantire un’equa distribuzione della tassazione su scala internazionale.
Dialogo Preventivo (c.d. Concordato Preventivo)
La delega fiscale italiana rispecchia l’evoluzione del sistema tributario internazionale attraverso lo strumento del Concordato Preventivo. Le imprese sono chiamate a gestire la fiscalità in modo trasparente e responsabile, sfruttando le opportunità di dialogo e confronto previste dall’ordinamento. La trasparenza fiscale diventa cruciale, e le imprese sono sempre più chiamate ad adottare e certificare strategie di gestione del rischio fiscale per identificare e valutare i rischi finanziari, normativi e reputazionali.
A livello nazionale, l’adozione di robusti processi di governance da parte delle imprese è necessaria per accedere agli strumenti di dialogo preventivo con le autorità fiscali nel contesto del processo di adempimento collaborativo. La recente Legge Delega per la Riforma Fiscale ha ampliato l’accesso a questo strumento che indica un cambiamento sostanziale nell’approccio normativo, con la riduzione progressiva della soglia di accesso e con l’introduzione di modalità alternative di adesione, promuovendone l’efficacia.
Particolarmente rilevante è l’intenzione di emanare un codice di condotta, disciplinando i diritti e gli obblighi di amministrazione e contribuenti. Questo sviluppo, ancor più della significativa introduzione di nuove forme di contraddittorio preventivo ed endoprocedimentale, riflette l’importanza della collaborazione avanzata tra imprese e autorità fiscali.
Dlgs Accertamento: novità su scambio di informazioni tra Amministrazioni
Il Decreto Legislativo Accertamento 2024 introduce nuove forme di cooperazione tra le amministrazioni nazionali ed estere e riordina le forme esistenti. Lo scambio di informazioni tra le autorità competenti degli Stati membri dell’UE diventa essenziale per il corretto accertamento delle imposte. L’Amministrazione finanziaria opera nel rispetto delle direttive e degli accordi internazionali, garantendo la riservatezza delle informazioni sensibili e rifiutando la trasmissione quando possa compromettere segreti commerciali o contrastare l’ordine pubblico.
La riforma fiscale internazionale sta ridefinendo il panorama fiscale globale e l’ordinamento italiano si dimostra pronto a recepirla. Le aziende sono chiamate a una gestione fiscale responsabile e trasparente, mentre il dialogo preventivo si configura come un nuovo paradigma. La collaborazione tra imprese e autorità fiscali diventa essenziale per costruire un sistema tributario equo, efficiente e sostenibile a livello nazionale e internazionale. La via verso la sostenibilità passa attraverso la trasparenza e una gestione responsabile della variabile fiscale, segnando un cambiamento epocale nel rapporto tra imprese e fisco che inevitabilmente richiede forme più avanzate di collaborazione tra imprese e autorità fiscali.
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